Suor Marie de Saint Pierre, una carmelitana francese, ha ricevuto la richiesta di Nostro
Signore di diffondere la devozione al Suo Santo Volto.
La suora ha spiegato che, il 25 agosto 1843, il
Signore si rivolse a lei dicendo:
«
Il mio nome è da tutti bestemmiato: gli stessi fanciulli bestemmiano e l’orribile peccato ferisce apertamente il mio Cuore.
Il peccatore con la bestemmia maledice Dio, lo sfida apertamente, annienta la Redenzione, pronuncia da sé la propria condanna.
La bestemmia è una freccia avvelenata che mi penetra nel Cuore.
Io ti darò una freccia d’oro per cicatrizzarmi la ferita del peccatore.”
Nel 1845, il
Signore rivelò a Suor Marie che voleva una vera e propria opera di riparazione e che, le anime partecipanti ad essa, sono come Santa Veronica che ha superato l’indifferenza della folla e ha asciugato il Suo Volto pieno di sputi, sudore e sangue.
Il
Signore disse alla suora:
“
Io cerco delle Veroniche le quali astergano ed onorino il Mio Divin Volto che ha pochi adoratori.”
Dopo la morte di Suor Marie, nel 1885 papa Leone XIII fondò un’Arciconfraternita del Volto Santo.
Alcuni dei primi membri furono la famiglia di Santa Teresa di Lisieux, il cui nome religioso era Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo a causa di questa devozione.
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Beata Maria Pierina de Micheli e la Medaglia del Volto Santo
Preghiera al Volto Santo
Volto Santo del mio dolce Gesù, espressione viva ed eterna dell’amore e del martirio divino sofferto per l’umana redenzione, Ti adoro e Ti amo.
Ti consacro oggi e sempre tutto il mio essere.
Ti offro per le mani purissime della Regina Immacolata le preghiere, le azioni e le sofferenze di questo giorno, per espiare e riparare i peccati delle povere creature.
Fà di me un tuo vero apostolo.
Che il tuo sguardo soave mi sia sempre presente e si illumini di misericordia nell’ora della mia morte.
Amen
Volto Santo di Gesù guardami con misericordia
Come suor Marie de Saint Pierre, la Beata Maria Pierina de Micheli, è stata sollecitata dal
Signore a diffondere la devozione al suo Santo Volto.
La Beata racconta le sue esperienze in una lettera a Pio XII nel 1940 prima di un’udienza personale con il Pontefice.
A soli 12 anni, la Beata Pierina, aspettando di venerare il Crocifisso il Venerdì Santo, sentì
Gesù dirle:
“
Nessuno mi dà un bacio d’amore sul mio volto per fare ammenda per il bacio di Giuda”.
La futura Beata rispose:
“Ti darò un bacio d’amore,
Gesù.”
Quando è cresciuta si è consacrata a
Dio e ha vissuto una vita di intima unione con il
Signore.
Nel 1938, mentre pregava davanti al
Santissimo Sacramento, la
Madonna le apparve con uno scapolare formato da due pezzi di stoffa.
Da un lato c’era il
Santo Volto di Gesù e dall’altro c’era l’
Eucaristia circondata dai raggi.
La
Madonna le disse che:
Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo e faranno, potendo, ogni martedì una visita al Santissimo sacramento per riparare gli oltraggi che ricevette il Suo Santo Volto durante la Sua Passione e riceve ogni giorno il sacramento eucaristico, verranno fortificati nella fede, pronti a difenderla e a superare tutte le difficoltà interne ed esterne, di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio Divin Figlio
Nel 1940, la Beata Maria Pierina realizzò e ottenne l’approvazione ecclesiastica della medaglia del
Volto Santo, coniata secondo l’immagine del
Viso di Gesù che ci dona la Sindone.
La devozione al Volto Santo del martedì
Il
Signore ha inoltre domandato che il Suo Santo Volto fosse onorato ogni martedì e specialmente il martedì grasso, il martedì prima del mercoledì delle ceneri che sancisce l’inizio della Quaresima.
Chiedendo questa devozione,
Gesù apparve coperto di sangue e disse molto tristemente alla Beata Pierina:
“
Vedi come soffro, eppure da pochissimi sono compreso, quanta ingratitudine anche da parte di quelli che dicono di amarmi.
Ho dato il mio cuore come oggetto sensibile del mio grande amore per gli uomini e il mio Volto lo dò, come oggetto sensibile del mio dolore per i peccati degli uomini e voglio sia onorato con una festa particolare il Martedì di Quinquagesima, festa preceduta da una novena in cui tutti i fedeli uniti nella partecipazione al mio dolore con Me riparino.”
Nel 1939
Gesù disse ancora:
“
Desidero che il mio Volto Santo sia onorato particolarmente il martedì”.
Una buona pratica quaresimale
Tra i preparativi per la Quaresima, è opportuno celebrare la festa del
Volto Santo trascorrendo un po ‘di tempo davanti al
Santissimo Sacramento e recitando la preghiera della
Freccia d’oro e la preghiera al
Volto Santo della Beata Maria Pierina de Micheli.
La ripetizione di questa devozione ogni martedì di Quaresima può anche essere un mezzo per avvicinarsi a Nostro
Signore durante questo periodo speciale dell’anno liturgico.
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Novena al Santo Volto di nostro Signore Gesù Cristo
Nel Nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
1.
Volto dolcissimo di Gesù che, con infinita dolcezza guardasti i pastori nella grotta di Betlemme ed i Santi Re Magi, venuti per adorarTi, guarda con dolcezza pure l'anima mia, che, innanzi a Te prostrata,
Ti loda e Ti benedice ed esaudiscila nella preghiera che Ti rivolge
...
Gloria al Padre
2.
Volto dolcissimo di Gesù che, commosso di fronte alle sventure umane, asciugasti le lacrime dei tribolati e sanasti le membra degli addolorati, guarda con benignità le miserie dell'anima mia e le infermità fisiche che mi addolorano.
Per le lacrime che spargesTi, fortificami nel bene, liberami dal male e accordami quanto Ti domando
...
Gloria al Padre
3.
Volto misericordioso di Gesù che, venuto in questa valle di lacrime, fosti tanto intenerito dalle nostre sventure da chiamarTi medico degli ammalati e Buon Pastore dei traviati, non permettere che satana mi vinca, ma conservami sempre sotto il Tuo sguardo, con tutte le anime che Ti danno conforto.
...
Gloria al Padre
4.
Volto santissimo di Gesù, degno soltanto di lode e di amore,eppure coperto di schiaffi e di sputi nella amarissima tragedia della nostra redenzione, rivolgiti verso di me con quell'amore misericordioso, col quale guardasti il buon ladrone.
Donami la Tua luce perchè io comprenda la vera sapienza dell'umiltà e della carità.
Gloria al Padre
5.
Volto divino di Gesù, che con gli occhi bagnati di sangue, con le labbra cosparse di fiele, con la fronte ferita, con le guancie sanguinanti, dal legno della croce mandasti il gemito preziosissimo della Tua insaziata sete, conserva quella sete benedetta di me e di tutti gli uomini e accogli oggi benignamente la mia preghiera per questa mia urgente necessità.
...
Gloria al Padre
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Dice
Gesù:
«Adesso hai capito[83] cosa volevo dirti con quei richiami biblici e quale attinenza con te essi avessero.
Hai capito perché dico che questo “è il tuo piccolo Oreb di prima e di dopo”.
Frase che ti aveva tenuto la mente occupata per molti giorni e che nella tua ignoranza biblica non riuscivi a spiegare.
Hai anche capito perché da ieri mattina Io ti sussurri che tu per molto tempo hai fatto quello che già fece il mio antico Servo e Profeta.
Per la fatica che ti è costata la ricerca del passo che ti si riferisce, non dimenticherai più l’episodio.
Quando il Padre ubbidì ad una ispirazione mia - perché tutto quanto è bene per le anime si compie per mia ispirazione - e ti portò la Bibbia perché tu la conoscessi, avrei potuto anche dirti dove trovare il passo a cui accennavo.
Ma sarebbe stato troppo facile.
Ho voluto che trovassi da te per persuaderti sempre più che questo non è un inganno, ma è verità.
Sei così sospettosa!
Ti ho dovuta condurre lentamente, molto lentamente al punto dove sei ora perché ti impuntavi, per paura, come una capretta restia.
È per questo che alla tua preghiera di ieri ho risposto dicendo quelle parole.
Non credi forse che avverrebbe così?
Sì.
Per colpirmi gli uomini hanno coraggio.
Ma per venirmi accosto, attratti dal mio amore, no.
Credono ciecamente nel Male e nel principe del Male.
Quello lo seguono senza paura, non appena si manifesta in una delle sue infinite forme dagli infiniti nomi.
Ma non credono, o credono molto malamente, nel Bene e nel Dio del Bene, e davanti alle sue manifestazioni fuggono.
Sono coperti di colpe e imitano Adamo quando si nascose[84] al Creatore dopo avere peccato nell’Eden.
Per non avere paura della mia Voce e del mio Volto bisogna avere l’anima sgombra di colpe gravi.
Le imperfezioni permettono ancora che in voi sussista quel minimo di coraggio che vi permetta di udire, senza tramortire, la mia Parola.
Se per meritarla aveste dovuto essere senza imperfezioni, nessun mortale l’avrebbe udita, tolta mia Madre.
Tu, lo vedi?
Tu hai dovuto prima subire una vera opera di ricostruzione e di bonifica spirituale fatta da Me, ed aiutata da te, per potere arrivare a meritare e a sopportare la mia Parola e la mia Vista.
Cosa logica.
Peccato, anche veniale, vuol dire parentela col demonio.
Dove è demonio non può essere Dio.
I peccatori potrei terrorizzarli con una apparizione tremenda in cui apparissi il Dio irato che giudica e punisce.
E qualche volta l’ho fatto per conquistare dei singoli cuori che volevo proprio per Me e che solo con quel mezzo avrei preso.
Ma sono casi rari.
Preferisco attirare con l’Amore.
E l’Amore non è sentito da chi ha un amore colpevole col demonio.
Ecco perché non mostro alle turbe il mio Volto tutto amore.
Lo serbo a chi mi ama dando a costoro la missione di parlare ai più sordi ripetendo la mia Parola, chiedendo a costoro di divenire piccole copie di Me: Carità e Redenzione, Innamorato e Vittima.
Io verrò, per tutti, un giorno.
L’ultimo.
Ma solo coloro la cui anima sarà stata purificata in vita dall’amore potranno sostenere, senza precipitare nell’abisso, il mio Volto, il mio Sguardo, la mia Voce il cui tuono farà sconvolgere i firmamenti e tremare gli abissi.»
Ora spiego io, altrimenti lei non ci capisce nulla.
Una diecina di giorni or sono, forse più che meno, sentii dire dalla cara, adorata Voce, mentre fra dormiveglia pensavo a Lui:
“
Tu sei sul tuo piccolo Oreb. Ricordalo”.
Da allora, molte volte avevo sentito ripetere, tutta per me, la frase:
“Questo è il tuo piccolo Oreb di prima e di dopo”.
Per quanto tormentassi la mia testa per spremere una luce storica e geografica, non trovavo nulla.
Volevo chiederne a lei, perché avevo capito che era qualcosa di biblico come la faccenda dei dieci giusti
[85].
Ma proprio quando mi ero decisa a chiedere a lei, ecco che lei mi porta la Bibbia.
Oh, bene! mi dissi.
Ora troverò.
E pazientemente ho cominciato a leggerla, decisa di leggerla dalla prima all’ultima parola.
Ma non avevo, per ora, trovato nulla.
Ieri mattina, dopo avere scritto le parole di
Gesù e descritto, con parole mie, la visione, feci questa preghiera:
“O
Gesù, perché non mostri a tutti quanto sei divinamente bello e divinamente buono?
Se gli uomini ti vedessero così come ti vedo io, non potrebbero non capire la tua Bontà infinita ed amarti di un amore che li farebbe buoni.
Marta vorrebbe che tu mostrassi il tuo Volto irato per spaurire.
Io, invece, ti chiedo di mostrare il tuo Volto amoroso per conquistare come hai conquistato me”.
E
Gesù ha risposto:
«
Sarebbe inutile.
L’amore non è capito.
Se apparissi così, chi mi deriderebbe e chi fuggirebbe.
Non l’hai fatto tu pure?
Per anni ed anni mi sei sfuggita.
Eppure ti apparivo sempre con veste d’amore nei sogni e nelle ispirazioni.
Per altri anni hai sempre avuto paura delle manifestazioni mie, e quando Io mi avvicinavo facevi come il mio antico Servo e Profeta: ti nascondevi il volto per non vedermi.
Ti ho dovuta preparare con una pazienza infinita e anche adesso, in fondo, hai un po’ di paura che ciò sia un inganno.
E hai la mia pace!
Pensa che farebbero coloro che non hanno la mia pace ma la guerra demoniaca in cuore…».
Udito questo mi sono detta:
qui occorre cercare assolutamente chi è questo Servo e Profeta e cosa è l’Oreb.
E ieri sera mi sono dedicata ad una passeggiata biblica.
Ho cercato nei profeti.
Niente.
Ho trovato il nome di Oreb e ho capito che era un monte. Ma era troppo poco. Su e giù, giù e su. Avevo la testa che mi scoppiava e non trovavo nulla. È venuto l’allarme e io, dopo avere pregato per i bombardati, ho ripreso la mia scorreria biblica. Non trovavo nulla.
Sfido io!
Mi ero partita da Giosuè in poi! Ero convinta, nella mia enorme ignoranza, che Mosè non c’entrava e... lo trascuravo.
Visto che proprio non trovavo nulla, ho pregato lo
Spirito Santo di farmelo trovare.
Ero decisa di sapere nella notte a costo di arrivare a mattina sfogliando la Bibbia.
E lo
Spirito Santo m’ha detto:
“
Leggi l’Esodo”.
Ho trovato subito.
Ero lì vicina, perché sono alla fine della Genesi, e andavo a cercare lontano!
Ora so e sono contenta.
E chi lo immaginava che l’Oreb era il Sinai?
Nella mia asineria sapevo che Mosè era andato sul Sinai e perciò dicevo: “Mosè non c’entra!”.
Ecco perché
Gesù dice che questo è il mio piccolo Oreb di prima e dopo e che io sembro il suo Servo e Profeta.
Infatti qui ho trovato la voce di
Dio; infatti ci sono montata senza pensare a
Dio, seguendo una via comune, come Mosè dietro al suo gregge; infatti quando meno me l’aspettavo ho ricevuto là le parole di
Gesù e... mi sono coperta la faccia perché non ardivo guardarlo. Ora però ho imparato a guardarlo. Mi ci ha avvezzato. E sull’Oreb ci torno volentieri. Ecco spiegato.
Grazie, Padre, di avermi dato modo di leggere la Bibbia.
Questo mi renderà meno ochetta e capirò meglio.
Dice ancora
Gesù, oggi 24 giugno:
«
Anche oggi, che è la festa del mio Corpo divino, satana mi ha colpito nelle mie chiese e nei miei figli.
Non passo trionfalmente, Ostia di Pace, per le vostre contrade, su tappeti di fiori, fra canti di osanna.
Cado fra le macerie, nel fragore d’inferno dell’odio contro la Carità, scatenato con tutta la sua forza.
I fiori di oggi, Corpus Domini del tempo dell’ira, sono i miei figli uccisi.
E beati, fra questi, coloro che cadono innocenti e che la loro morte senza rancore diviene bella come un martirio.
Non si vede il mio Sangue fra il sangue degli uccisi.
Io resto col mio candore di Ostia.
È il sangue degli altri che mi spruzza, come è la crudeltà degli asserviti al Nemico che mi ferisce e ferisce con Me coloro che sono ostie come Me.
Dal più grande fra voi - dritto come su una mistica croce fra il tempio e il cielo, e ferito, sputacchiato, trafitto, flagellato, come il suo Signore, dalla menzogna venduta al Nemico – al più piccolo bimbo sgozzato come un agnello innocente.
Ma queste ostie non sono immolate inutilmente.
In loro non è macchia di odio.
Sono le vittime.
Beati in eterno d’essere le vittime!
Nei miei figli più cari, nei figli veri, sta il mio segno.
Vi ho segnati tutti, voi che mi amate e che Io amo.
Più della tiara che l’incorona, quel segno è divinamente indicatore sulla fronte del mio Pietro attuale[86], nel Pontefice di Pace in cui non vive lievito di odio.
Più di ogni aureola quel segno splende sul capo delle vittime che cadono con Me sotto le armi di satana e che sono i precursori del secondo avvento di Cristo.
E gli stessi angeli delle chiese colpite che pregano, adorando le Particole travolte, raccolgano le anime innocenti che avranno il loro pianto consolato in Cielo.»
[83]
hai capito, come spiegherà la scrittrice, riferendosi al personaggio di Mosè nel racconto di Esodo 3.
[84]
si nascose, come si narra in Genesi 3, 8-10.
[85]
la faccenda dei dieci giusti, cui si è accennato l’11 giugno.
[86]
Pietro attuale, cioè Pio XII, papa dal 1939 al 1958.
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